Brevetti software in Europa
Il 24 settembre 2003 il Parlamento europeo ha votato
in prima lettura la nuova direttiva sulla brevettabilità delle
invenzioni attuate per mezzo di un elaboratore elettronico, nota anche
come direttiva McCarthy . Il risultato
è stato un successo per i gruppi
contrari alla brevettazione del software.
Grazie infatti all'instancabile azione di lobby della Foundation for a Free Information
Infrastructure e agli attivisti che in Europa hanno lavorato per
sensibilizzare gli europarlamentari nei mesi precedenti la votazione, la
direttiva è stata pesantemente emendata (originale,
ps.gz, pdf) dei punti che avrebbero
potuto favorire una legalizzazione dei brevetti software in Europa.
Questa votazione è stata solo il primo passo del cammino legislativo
europea. Il Consiglio dei Ministri ha rimandato la sua decisione, che
originariamente doveva prendere il 10 ed 11 novembre 2003, e nella seduta del 17 e 18 maggio
2004 ha non solo reintrodotto il linguaggio vago della direttiva
originale, ma ha peggiorato il testo. L'Italia si è astenuta in questa
decisione, come raccomandato dai ministri Stanca (comunicato
stampa) e Baldassarri.
L'attività dell'associazione
L'Associazione software libero è stata in prima linea in Italia in
questa opera di sensibilizzazione. Fra le azioni intraprese:
- Presenza del socio Francesco Potortì all'audizione dell'8 maggio
2003 al parlamento europeo, di cui è disponibile una relazione.
- Invito alle piccole e medie
imprese italiane a firmare un appello
agli europarlamentari contro la brevettazione delle idee, di cui
manteniamo una copia locale.
- Presenza del socio Paolo Didonè a Bruxelles per attività di lobby
in appoggio ad FFII, e resoconto
della manifestazione del 27 agosto 2003.
- Ideazione del convegno del 12
settembre 2003
Brevetti software: no
alla brevettabilità delle idee , organizzato assieme al Partito
radicale ed al Club dirigenti
tecnologie dell'informazione. Nel corso del convegno, di cui è
disponibile una relazione,
sono stati presentati gli appelli
inviati dalle piccole e medie imprese italiane ai parlamentari europei per
impedire la brevettazione degli algoritmi, concetti, idee e metodi
commerciali.
- Creazione di una pagina
di documentazione contenente diversi interessanti documenti, in
maggioranza in italiano, riguardanti le problematiche relative ai
brevetti software.
- Lettera aperta ai deputati
ed agli eurodeputati italiani che sollecita una richiesta ai ministri competenti
affinché confermino, in sede di Consiglio europeo, le modifiche
apportate dal Parlamento.
- Comunicato stampa che
pubblicizza la lettera aperta
e chiede alle imprese ed ai professionisti che operano nel campo del
software in Italia di firmare e far firmare il nuovo appello al
Consiglio dei Ministri Europeo, ai Governi Europei ed ai Parlamentari
Europei, e di inviarlo per posta o per fax seguendo le istruzioni apposite.
- Simo Sorce analizza dettagliatamente
(PS, PDF) le
opinioni della Commissione Europea sugli emendamenti introdotti dal
Parlamento Europeo alla direttiva. La Commissione Europea mira a
depotenziare tali emendamenti, proposti da una coalizione trasversale
di parlamentari e miranti ad impedire la brevettabilità del software in
sé.
- Rappresentanti dell'associazione sono presenti al convegno su
software libero, copyright, brevetti in occasione della nascita del
partito Verde europeo a Roma, il 21 febbraio 2004.
- Oscuriamo il nostro sito in occasione della manifestazione contro i brevetti
software che si tiene a Bruxelles il 14 aprile 2004.
- L'Italia non sostenga i brevetti
software in Europa: sollecitiamo i ministri competenti affinché sia
rispettata la volontà della società civile europea, e il 17 e 18 maggio
sia respinta la posizione della presidenza irlandese.
- Appoggiamo la presa di posizione
del Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie contro i brevetti
software (comunicato
stampa del ministero).
- Invitiamo
gli elettori a tener conto delle posizioni degli eurodeputati e dei
candidati nei confronti dei brevetti software al momento di
esprimere il proprio voto.
- Antonella Beccaria interviene a Bologna, al seminario La (NON)
Brevettabilita' del software con Renzo Davoli, docente di
informatica, Ante Wessel, esponente di FFII, e Vittorio Prodi,
europarlamentare.
- Assieme a Free Software Foundatione
Europe e Italian Linux Society
firmiamo una lettera aperta ai
ministri competenti affinché ribadiscano in sede di Consiglio Europeo
dei Ministri la posizione dell'Italia, contraria all'introduzione dei
brevetti software in Europa.
- Alcuni attivisti, fra cui Roberto Galoppini e Francesco Potortì,
tentano senza successo di contattare il rappresentante italiano al
Coreper per sventare il tentativo di respingere sottobanco al
Parlamento entro il 2004 la modifica della direttiva sui brevetti
software. Ci salva
in extremis il sottosegretario alle Scienze e Tecnologie
dell'informazione polacco, Wlodzimierz Marcinsky.
Documentazione sui brevetti software
Non solo i brevetti software, come ampiamente documentato,
danneggiano l'economia e gli
autori di software, ma si configurano come una più ampia minaccia nei confronti
del software libero e della libertà di espressione.
Questi alcuni puntatori interessanti sull'argomento.
- Molti documenti sull'argomento, in formato stampabile, quasi tutti
in italiano, si trovano nella nostra pagina informativa sui
brevetti software.
- Un'ampia trattazione, sia introduttiva che approfondita, è sul sito www.nosoftwarepatents.com.
- Il sito dell'Università la Sapienza di Roma offre una panoramica
sulla nascita e le caratteristiche dell'istituto del brevetto.
- Linus Torvalds e Alan Cox hanno preso pubblicamente posizione a
favore di rigidi limiti alla brevettazione del software nella loro lettera aperta
agli eurodeputati.
- La Federal Trade Commission statunitense, in un rapporto che
riassume i risultati di uno studio biennale, esprime critiche e riserve
sui brevetti software negli Stati Uniti.
- La lettera che il Ministro per
l'Innovazione Tecnologica Stanca ha inviato ai propri colleghi di
governo in risposta a coloro che lo hanno sollecitato perché la
posizione italiana al consiglio dei ministri europeo sia di appoggio
alla decisione del Parlamento Europeo, e la
successiva del Ministro delegato all'Economia Baldassarri ha scritto
poco dopo.
- Una raccolta di
puntatori.
- Un'analisi
sulle vulnerabilità del software libero e sulle tecniche di difesa.
- Linus Torvalds, Michael Widenius e Rasmus Lerdorf scrivono un
appello al Consiglio europeo per la competitività.
- La commissione JURI chiede
che il processo di discussione sui bevetti software venga azzerato, e il
Consiglio dei Ministri rinvia
ogni decisione. Poco dopo, la conferenza dei presidenti del Parlamento
Europeo adotta la
mozione della commissione JURI. La storia continua
con alterne vicende.
- La direttiva viene infine bocciata in seconda lettura da una
larghissima maggioranza in Parlamento, ma bisogna guardare avanti. Un
ottimo articolo
fa il punto della situazione.
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